In questi anni uno dei post secondo me piu' "pazzeschi" e' stato scritto nella vecchia rubrica "IL CALCIO D'ANGOLO...." lo ripropongo oggi (molto attuale...) ora che le bocce sono (quasi...) ferme e ancora qualche giorno ci dividera' dal nostro destino, il blog e il sottoscritto si prendono una bella pausa, pronti a ripartire appena arriveranno le notizie che tutti aspettiamo.
Leggendo questa settimana il blog mi ha incuriosito l'argomento "A QUALE FASCIA DI TIFOSO APPARTENGO?".
Ecco quali sono secondo me le quattro fasce in cui si possono suddividere i tifosi del Varese..
TIFOSO DI PRIMA FASCIA,DETTO ANCHE TIFOSO V.I.P.(NOVITA' DEL CAMPIONATO 2010/2011)
E' facile trovarlo nei bar del centro oppure nelle feste "giuste"mentre in compagnia dei giocatori e di qualche aspirante velina si atteggia come fosse il primo tifoso del Varese..
In realtà la prima partita della sua vita è stata Varese Atalanta(con il Toro era ancora a Formentera).
Non gliene frega un cazzo della squadra,per lui l'importante è apparire,non paga il biglietto ma entra con l'accredito elemosinato qua e la da qualche giocatore e spera di fare una comparsata sulla Provincia per far pubblicità alla propria attività commerciale.
Quando trova un tifoso del Varese la sua domanda tipica è:"Sabato ci sei?" come se andaste allo stadio assieme da 20 anni..
Per ulteriori informazioni su questo tipo di tifoso provate a sfogliare Living,è sempre presente alle feste che contano..
TIFOSO DI SECONDA FASCIA,DETTO ANCHE TIFOSO OCCASIONALE.
Presente solo alle partite importanti,non si può definire "un vero tifoso".
Arriva quando le cose vanno bene,tifa,festeggia e poi torna a casa come se nulla fosse.
All'inizio del campionato ha sperato di lottare per la serie A,vedendo una serie di risultati non proprio positivi è già sparito..
Tranquilli,se le cose dovessero andare meglio tornerà allo stadio,sempre che il basket quest'anno non faccia un'annata incredibile,a quel punto lo troverete al palazzetto vestito da cestista.
Per ulteriori informazioni su questo tipo di tifoso riguardate le foto della festa promozione,l'immagine sul giornale è sempre un bel ricordo..
TIFOSO DI TERZA FASCIA,DETTO TIFOSO VERO.
Sempre presente o quasi,è lo zoccolo duro del tifo varesino.
Commovente per l'amore verso la squadra,non ha mai fatto venire meno il suo appoggio(tifare Varese in questi anni non è stato proprio come ciulare una bella figa)la serie B è il giusto premio per tanta fedeltà.
Per ulteriori informazioni riguardo questo tipo di tifoso guardare dietro gli striscioni BH,7 LAGHI E AMICI DEL VARESE.(AVIGNO TU NO,SEI IN QUARTA FASCIA..)
TIFOSO DI QUARTA FASCIA,DETTO ANCHE MALATO DI MENTE.
E' la figura più curiosa del tifo varesino,una equipe di psicologi sta cercando di capire che cazzo c'ha in testa..
La sua dimensione era l'Eccellenza,si sentiva fiero e orgoglioso quando allo stadio si andava in 50.
Non riesce a godere delle vittorie(sono capaci tutti),prova un senso di nausea nel vedere lo stadio pieno, ipercritico verso i nuovi tifosi,è diciamocelo un bel rompicoglioni..
Non vedeva l'ora che il Varese perdesse qualche partita per poter dire "quando le cose van bene tutti tifosi,adesso dove cazzo siete??".
Lo troverete fuori dallo stadio assieme a qualche suo simile mentre ricorda i tempi andati,le trasferte in 3 o qualche giocatore che ha fatto 2 partite in tutto il campionato(ad esempio Matteo Gay,2 presenze 1 gol,Serie D).
Come riconoscerlo? ogni due discorsi che fa uno riguarda Parabiago!
Dimenticavo,non vi ho mai parlato di Parabiago?
".....visione magnifica , al tramonto del sole si vedevano sette laghi, credetemi si puo' percorrere tutta la Francia e la Germania, ma non si potranno mai provare simili sensazioni....."
18 maggio 2015
03 maggio 2015
IL VARESE LASCIA LA SERIE B...
E' finita la partita sul campo, il Varese e' retrocesso.
Oggi quello che rimane del Varese e' una societa' allo sbando, Giuseppe D'Aniello e' la persona che oggi si prende tutte le responsabilita' di questa stagione disgraziata, e' l'ultimo di una scia di personaggi che hanno fatto staffetta al comando di questa nave ormai alla deriva.
Da qui a due mesi sara' lui che si prendera' tutte le responsabilita' e quindi il responsabile di quello che potra' accadere al nostro Varese, lui che oggi ammette di non averne azzeccata una a partire da giugno dello scorso anno, lui che oggi sui giornali dice che il Varese ha bisogno di persone serie, capaci, quasi rinnegando tutto quello che in questa stagione e' la "rosa" di questa societa', sia in ambito sportivo che dirigenziale.
Un disastro dall'inizio alla fine, un atto vandalico che mese dopo mese ha messo in ginocchio tutto e tutti.
Un'impresa, quella che dovra' compiere D'Aniello,che potra' avere molti risvolti, segnera' il suo destino e il suo curriculum cosi come il nostro futuro, come questa stagione del resto, dovra' avere la capacita' di trovare degli investitori che possano portare un progetto a lunga durata, abbattendo i debiti e con un occhio al risultato sportivo, roba che riesce a pochi o nessuno anche ai massimi livelli ma che, a quanto pare, e' intenzionato a provarci a tutti i costi, mettendo in secondo piano anche il suo futuro a favore della causa biancorossa, manco fossimo tutti scemi a Varese nel credere che un eventuale nuovo acquirente non debba prendersi carico anche di chi l'ha portato, ma vabbe' facciamo finta di crederci, cosciente o incosciente che nulla diverso da questa soluzione potra' essere accettato dalla piazza o almeno dalla piazza più intransigente, quella che sta sulle palle a molti perché prende sempre una posizione,al contrario di tifosi tarlocchi, leccaculo e incompetenti, buoni solo a fare la fila per l'accredito allo stadio o addirittura passare per la sede a ritirarlo, sempre presenti agli eventi mondani e sempre assenti anche alle trasferte più vicine, voi pessimi parassiti siete i complici più disgustosi di questa situazione, tanto quanto a siti sportivi legati alla societa' o giornalisti compiacenti che hanno l'hobby di sparare a zero sugli ultras, anzi magari tireremo fuori qualche aneddoto, magari legato alla trasferta di Catania in coppa Italia qualche anno fa...
Si perché a questo punto le vie di mezzo non piacciono a nessuno, scelga, lui che e' il designato, lui che e' il responsabile di quello che accadra', abbia il coraggio di scegliere l'opzione giusta e non la più semplice, come bene sa il calcio non e' un'azienda come tutte le altre, il calcio e' una cosa a sé, dove che piaccia o no, i tifosi sono una parte fondamentale e devono essere ascoltati, nessuno si permetta ora di tirare in ballo dipendenti, stipendi e famiglie e cosi via come principio fondamentale per il salvataggio del Varese, perché i primi a fregarsene di tutto questo sono proprio i dirigenti delle societa' , dall'alto dei loro stipendi da 50'000 euro all'anno, che magari alla lamentela della lavandia di turno, per qualche stipendio arretrato si permettono di risolvere il problema con un "cercati un altro posto...".
Quindi buon lavoro a D'Aniello che si giochera' tutta la sua credibilita' in queste settimane, potra' uscirne da eroe o potra' uscirne peggio di come ne e' entrato, ma comunque con il coraggio di mettere pubblicamente la faccia e prendendosi delle responsabilita', a volte neanche sue per la devastante gestione dell'era Laurenza.
Oggi quello che rimane del Varese e' una societa' allo sbando, Giuseppe D'Aniello e' la persona che oggi si prende tutte le responsabilita' di questa stagione disgraziata, e' l'ultimo di una scia di personaggi che hanno fatto staffetta al comando di questa nave ormai alla deriva.
Da qui a due mesi sara' lui che si prendera' tutte le responsabilita' e quindi il responsabile di quello che potra' accadere al nostro Varese, lui che oggi ammette di non averne azzeccata una a partire da giugno dello scorso anno, lui che oggi sui giornali dice che il Varese ha bisogno di persone serie, capaci, quasi rinnegando tutto quello che in questa stagione e' la "rosa" di questa societa', sia in ambito sportivo che dirigenziale.
Un disastro dall'inizio alla fine, un atto vandalico che mese dopo mese ha messo in ginocchio tutto e tutti.
Un'impresa, quella che dovra' compiere D'Aniello,che potra' avere molti risvolti, segnera' il suo destino e il suo curriculum cosi come il nostro futuro, come questa stagione del resto, dovra' avere la capacita' di trovare degli investitori che possano portare un progetto a lunga durata, abbattendo i debiti e con un occhio al risultato sportivo, roba che riesce a pochi o nessuno anche ai massimi livelli ma che, a quanto pare, e' intenzionato a provarci a tutti i costi, mettendo in secondo piano anche il suo futuro a favore della causa biancorossa, manco fossimo tutti scemi a Varese nel credere che un eventuale nuovo acquirente non debba prendersi carico anche di chi l'ha portato, ma vabbe' facciamo finta di crederci, cosciente o incosciente che nulla diverso da questa soluzione potra' essere accettato dalla piazza o almeno dalla piazza più intransigente, quella che sta sulle palle a molti perché prende sempre una posizione,al contrario di tifosi tarlocchi, leccaculo e incompetenti, buoni solo a fare la fila per l'accredito allo stadio o addirittura passare per la sede a ritirarlo, sempre presenti agli eventi mondani e sempre assenti anche alle trasferte più vicine, voi pessimi parassiti siete i complici più disgustosi di questa situazione, tanto quanto a siti sportivi legati alla societa' o giornalisti compiacenti che hanno l'hobby di sparare a zero sugli ultras, anzi magari tireremo fuori qualche aneddoto, magari legato alla trasferta di Catania in coppa Italia qualche anno fa...
Si perché a questo punto le vie di mezzo non piacciono a nessuno, scelga, lui che e' il designato, lui che e' il responsabile di quello che accadra', abbia il coraggio di scegliere l'opzione giusta e non la più semplice, come bene sa il calcio non e' un'azienda come tutte le altre, il calcio e' una cosa a sé, dove che piaccia o no, i tifosi sono una parte fondamentale e devono essere ascoltati, nessuno si permetta ora di tirare in ballo dipendenti, stipendi e famiglie e cosi via come principio fondamentale per il salvataggio del Varese, perché i primi a fregarsene di tutto questo sono proprio i dirigenti delle societa' , dall'alto dei loro stipendi da 50'000 euro all'anno, che magari alla lamentela della lavandia di turno, per qualche stipendio arretrato si permettono di risolvere il problema con un "cercati un altro posto...".
Quindi buon lavoro a D'Aniello che si giochera' tutta la sua credibilita' in queste settimane, potra' uscirne da eroe o potra' uscirne peggio di come ne e' entrato, ma comunque con il coraggio di mettere pubblicamente la faccia e prendendosi delle responsabilita', a volte neanche sue per la devastante gestione dell'era Laurenza.
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