Ieri nel marasma finale con i giocatori davanti a noi per 10 minuti in una atmosfera surreale, quasi congelato e bagnato dalla testa ai piedi come tutti i tifosi giunti a Cittadella, chi vi scrive, imbufalito come forse mai, neanche nelle peggiori delle situazioni, ha piu' volte chiamato Sottili a se e quando i nostri sguardi si sono incrociati, senza un minimo di esitazione , con foga e rabbia e perdendo quasi la voce, lo ha invitato a dimettersi.
Si io che l'ho rivoluto come molti di noi, gli ho espressamente detto che "se aveva i coglioni si doveva dimettere" e principalmente lo doveva fare per se stesso, incapace di farsi rispettare dai suoi giocatori li avrebbe dovuti mettere alle strette, li avrebbe dovuti mettere nelle condizioni realmente di schierarsi con lui o contro di lui.
Da quella posizione defilata dietro ai giocatori come l'ultimo degli ultimi ha finalmente fatto cio' che doveva fare prima, ha fatto quei due passi avanti mettendosi tra noi e i giocatori a prendersi tutto quello che gli pioveva addosso dalle bocche di 300 tifosi feriti, drammaticamente increduli davanti allo spettacolo che avevano appena finito di guardare, trafiggendosi il cuore rimanendo fino all'ultimo secondo.
Devastato, scosso e in lacrime, si in lacrime ha urlato la sua rabbia, ha detto di no, non poteva perche' ci si deve salvare, perche' sa che ci si puo' salvare e lo si potra' fare solo ritrovando l'unita in una squadra alla deriva, dove quasi la totalita' dei giocatori che erano sotto la curva mostrava una mimica facciale raggelante, priva di espressione, ne di rabbia ne di frustrazione oppure di vergogna.
Apatici, rassegnati e svuotati, questo era lo stato di chi nei novanta minuti prima aveva fatto la loro peggior figura da quando fanno i calciatori.
Ora, dopo quello che Sottili ha dichiarato nella conferenza stampa del dopo-partita, ossia che vorra' con sé solo chi ci crede, vogliamo vedere i fatti, vogliamo vedere giocare chi ci crede, non il più forte ma chi ci crede, chi non ha più nulla da dare non lo dirà mai e quindi tu. mister Sottili devi fare questa scelta, il tuo ruolo le tue dichiarazioni il tuo stato d'animo e la tua dignita' ti impongono di decidere chi non puo' servire alla causa , anche perche' oggi non hai un dirigente capace di prendere queste decisioni.
La salvezza e' ancora a portata di mano , tutto e' da decidere e nonostante gli insulti e le minacce, noi saremo sempre al nostro posto per sostenere i nostri colori ma non sara' concesso più nulla a nessuno, nessuno deve più sbagliare e nessuno ha più il diritto di lamentarsi di nulla perche' oggi ci avete chiaramente dato la possibilita' di essere cattivi.
Ma una domanda durante il viaggio di ritorno ce la siamo posta tutti e ci siamo chiesti dove erano a fine partita quei signori ben vestiti che si sono presentati a ricevere qualche timido applauso sotto la curva prima della gara ?
Dove erano le più alte cariche della societa' clamorosamente assenti in uno dei giorni più bui della nostra storia, fuggite dalle loro responsabilita', dove era il nostro Presidente ( a cui , purtroppo ho creduto ciecamente come un pivello, come il più stupido dei tifosotti occasionali...) che novanta minuti prima si batteva la mano sul petto ?
Chi ci spiega la folle settimana che ha introdotto un delicato incontro come quello di Cittadella mangiando banane e regalando qualche biglietto che costava un euro ? ma a chi vengono in mente queste "stupidaggini" ma veramente credete che solo una delle persone che era sugli spalti in Veneto lo abbia fatto per il costo del biglietto ? ma nessuno vi ha spiegato che una partita cosi importante deve essere preparata al meglio sia sul campo che fuori, dove i giocatori devono essere stimolati e caricati al punto giusto ?
Presidente tu oggi ti prendi tutte le responsabilita', hai scelto tu i tuoi collaboratori e tu li hai difesi, (non ci scordiamo le tue dichiarazioni dopo la contestazione di Modena...) e ora hai il dovere di porti delle domande e soprattutto hai il dovere di fare il presidente, quello che comanda quello che la finisce di darsi pacche sul petto e che senza chiedere nulla a nessuno si imponga con chi sul campo al sabato deve dimostrare il meglio del lavoro svolto in settimana.
Salviamoci e poi ti prenderai il resto perche' dovremo riparlare dei quattro pilastri, che uno ad uno hai demolito, della continuita' di risultati che dovevi portare e della chiarezza che doveva essere la base della tua gestione...
Ma c'e' tempo, ora salviamoci.